giovedì 23 settembre 2021

Il significato dei Patti. La filosofia che aiuta a condividere.


Il significato dei Patti. La filosofia che aiuta a condividere.

Quest'anno il "Festival della Filosofia" sulla libertà meraviglia e commuove.
Taccuino e penna in mano alla ricerca del proprio posto. L'ascolto delle lezioni del professore Carlo Sini sono, ormai, un consueto appuntamento. In queste due ore mi sembra di tornare all'università ed è come giocare a "far finta di", esperienza tanto amata dai bambini e dall'adulto spesso ricercata. 
E, come in ogni gioco che si rispetta, mi metto in discussione e porto a casa qualche nuova conoscenza e consapevolezza.

La lezione magistrale di Carlo Sini riporta il seguente titolo “Libertà condizionata. La virtù delle catene.”
Ma come fa la libertà ad essere in catene? Perché mi propone questa contraddizione?

Sini, citando il Nietzsche della "Genealogia della morale" ci porta all’interno del paradosso della condizione umana.

Da un lato il suo destino è quello di tutti gli esseri che non possono vivere separati (il bambino ha bisogno del seno materno).Noi tutti siamo bisognosi dell’altro corpo perché non può dirsi propriamente vita la mia senza il corpo dell'altro. E questa lezione il Lockdown l'ha insegnato a tutti noi.
Ma dall’altra parte noi possiamo e, concretamente viviamo, come esseri separati.

Questa contraddizione dell'esistenza introduce il concetto di culla originaria come luogo in cui è nato il legame io-te, il luogo in cui affonda le radici la PERSONALITA’ di tutti noi.
Luogo da cui proveniamo e che permette il formarsi di una identità distinta, unica e irripetibile. Altro non è che quella relazione primaria di cui tanto parla il pensiero psicoanalitico (Mahler, Bowlby, Winnicott).

E’ in questo rapporto originario che nascono i patti, quelle promesse che Nietzsche dice essere fondanti della condizione umana.
In realtà, se ci pensiamo, noi questi patti li ritroviamo nel corso della vita ad ogni livello: famiglia, scuola, gruppo degli amici, lavoro ecc..
Per ciascun gruppo a cui apparteniamo assumiamo responsabilità e ci impegniamo a rispettare delle promesse.
E da queste stesse appartenenze, mutatis mutandi, nascono anche i fisiologici sentimenti di competizione, rivalità, estraneità per il diverso.

Ma, ci fa riflette il filosofo, proprio da qui si apre la strada per la libertà e il processo di umanizzazione.
Quindi come è possibile?

La soluzione la troviamo, ancora una volta, nel paradosso cioè nella culla originaria, nella mie particolari e uniche radici. E’ il mettere in comune, in rete gli strumenti, i valori, i pensieri che, allargandosi le reciproche appartenenze, ci liberiamo da ignoranze e superstizioni e ci permette di diventare umani.
Come ricorda il professore, non si nasce umani ma lo si diventa!

Attenzione, è una libertà che parte, si fonda ed esiste grazie alla presenza di quelle radici, di quella culla originaria che Sini nel titolo del suo intervento chiama, in modo provocatorio, “catene”. Non si tratta di rinnegare le proprie radici ma di elevare il proprio valore. 
È nell’elevare le proprie catene, nell’allargare la mia responsabilità grazie alla condivisione che mi libero. Non tradisco la mia origine, la innalzo, la libero dal pregiudizio e, mettendola in rete, in relazione con il mondo divento veramente umano.
Questo cammino o processo inizia proprio dall'educazione.

“Che cos’è l’educazione se non l’imparare a non essere totalmente condizionati dalle inclinazioni sensibili?"

Grazie a quest’ultima il bambino impara a essere responsabile quindi capace di darsi una norma, una regola e di perseguirla, di non tradire la promessa nonostante i suoi bisogni, desideri e impulsi. Al contrario queste vengono dalle regole limitate e distinguono il bambino, il ragazzo e, infine, l’uomo dall’animale.

Ecco perché in psicomotricità o in Pet Therapy, ambiti in cui lavoro o meglio incontro i bambini, mi piace parlare di patti. 
Quante volte mi sono sentita dire: ”ma si le regole. Cosa cambia?”

Le parole che utilizziamo con i bambini e, più in generale, nel rapporto con gli altri, portano con sè dei significati che sono tanto importanti nel definire il tipo di relazione che desideriamo avere con loro.
Garantiscono il crearsi di una relazione di fiducia ed educano.

Quindi concludo con l’etimologia di PATTI. Dal Dizionario Treccani si legge: "concordare, accordarsi e, termine che trovo illuminante, PATTEGGIARE, parola che ha la stessa radice di Pax, pace. 

Il bambino stringe un patto, un accordo di reciprocità con il gruppo grazie al quale si fa responsabile del bene suo e degli altri e inizia il cammino verso una sempre maggiore liberazione e umanizzazione.

Bibliografia:
Carlo Sini: “Libertà condizionata. La virtù delle catene.”. Festival Filosofia 2021.
Dizionario Treccani

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