mercoledì 22 aprile 2020



IO, NOI, L’ACQUA:
BAGNETTO e PSICOMOTRICITA’

Spunti e consigli per giocare e rendere piacevole il bagno per mamma, papà e bambino!

Quali sono i tempi e le routine che possono riempire di significati e valore questa attesa a casa di genitori e bambini!?

Oggi insieme ai nostri cari viviamo momenti che ci appaiono scontati, ripetitivi forse anche faticosi e impegnati ma, al contrario, se valorizzati possono racchiudere valori affettivi, relazionali e fondativi per la costruzione dell’identità nel bambino.
Oggi partiamo dal momento del bagnetto! Routine che genitori e bambini vivono ogni giorno condividendo gesti di cura, emozioni e vissuti.
L’acqua è la sostanza da cui tutti noi veniamo. Per nove mesi siamo immersi nel liquido amniotico e questa memoria corporea fa sì che, anche dopo la nascita, questo elemento possiede una forza motrice inconscia per il bambino e un ambiente da ritrovare.
L’acqua è un mediatore che aderisce e avvolge il corpo permette il rilassamento facendo emergere il bisogno affettivo.
Per tutte queste caratteristiche l’esperienza del bagnetto insieme a mamma e papà nei primi anni di vita è un momento ricco e importante per lo sviluppo psicofisico e il benessere del bambino.
Di seguito si presentano materiali, spazi e buone pratiche per rendere speciale il bagnetto del vostro bambino!

Cosa Serve:

  • vasca da bagno o una bacinella da bucato grossa che permetta al bambino di immergersi;
  • bicchieri di plastica dura; 
  • scolapasta; 
  • giochi o oggetti che galleggiano: es. paperelle, pesciolini o semplicemente un tubetto di Shampoo vuoto; 
  • giochi o oggetti che affondino in acqua (es. gioco batman, semplice saponetta);
  • ma l’ingrediente più importante è la voglia e la pazienza di accompagnare il bambino/a nei giochi e nelle sperimentazioni in acqua, vivere assieme avventure che possono anche fare paura ma che, grazie alla sicurezza e al divertimento saranno importanti occasioni di crescita. Quindi è fondamentale l’atteggiamento di tranquillità del genitore (evitando il … dai, facciamo veloce che dobbiamo andare a cena ...) e vegliare sulla sicurezza sia fisica, offrendo il proprio sostegno corporeo, sia psicologica, offrendo sempre e comunque il nostro sguardo, la nostra attenzione e presenza. Se dovesse accadere che il piccolo/a scivoli e beva l’acqua sollevatelo/a fategli un gran sorriso e via di nuovo a giocare, mantenete la calma così da potergliela trasmettere. Ricordatevi che le emozioni hanno la caratteristica di saltare da una persona all’altra, dal genitore al bambino e viceversa.
Grazie a questa disponibilità dell’adulto l’AMBIENTE ACQUA e il MOMENTO DEL BAGNO acquistano tutti quegli attributi necessari perché possa dirsi un AMBIENTE EDUCATIVO cioè tranquillità, serenità, gioia, entusiasmo e allegria che costituiscono le fondamenta per qualsiasi apprendimento.

Come si può fare:

Dopo aver reso la stanza da bagno colorata, aver riempito la vasca di acqua calda/tiepida, inserisco dentro di essa i giochi.
Entrate insieme nella vasca o nella doccia con una bacinella. I genitori osservano ciò che fa il bambino.
Se inizia da solo a cercare i giochi da lui preferiti, assecondate la sua attività e partecipate con entusiasmo tramite sguardi e rispondete alle sue richieste.
 Se invece fosse spaventato e quindi restasse fermo in una zona della vasca saranno mamma o papà a prenderlo per mano e accompagnarlo in questa avventura proponendogli giochi e piccoli spostamenti facendo sempre attenzione a mantenere il piacere del bambino. 
       
Cosa si può fare

1)  GIOCO dei TRAVASI con i bicchiere.
2) CONTATTO con l’ACQUA sul PROPRIO CORPO: utilizzo il bicchiere per abituare il bambino alla percezione dell’acqua che scende dietro le spalle fino ad arrivare, piano piano a piccoli passi (anche in giorni e bagni successivi) a bagnare tutta la testa.
Se il mio bimbo si mettesse a piange riconoscete l’emozione, dategli importanza e consolatelo. Poi fate il medesimo gioco su voi stessi accompagnato da entusiasmo e divertimento. Mostrerete così al bambino come la stessa “prova” genere nei suoi riferimenti (eroi) l’effetto opposto. Questa dimostrazione lo rassicurerà permettendogli di affrontare con i suoi tempi, diversi per ogni bambino, la sua paura al fianco dei suoi eroi.
3) GIOCO della PIOGGIA. Se il bambino ha mostra sicurezza e divertimento al gioco precedente si può iniziare ad utilizzare lo scolapasta per simulare una ipotetica pioggia. Per non essere colpito dall’acqua che scende dallo scolapasta, in modo spontaneo e quando si sentirà pronto, il piccolo immergerà la testa in acqua (dipenderà anche molto dall’ abilità dell’accompagnatore e dalla tranquillità del bambino sull’ immersione del capo) Naturalmente questo è uno step avanzato. Partiamo dal fatto che il nostro piccolo si getti tramite lo scolapasta acqua addosso autonomamente in qualsiasi zona del viso/ capo.
4) CACCIA al TESORO. Questo gioco si può proporre quando il bambino è sicuro nell’immergersi. Grazie a oggetti e giochi che possono affondare chiederò al bambino di recuperarli seguendo il suo ordine o l’ordine indicato dalla mamma e papà o facendo a turno nella scelta.
5)  GIOCO della BARCHETTA nella vasca (o un tubetto di shampoo che galleggi). Insieme si osserva come è possibile giostrare le spinte e vedere l’effetto dell’acqua.
6)    GIOCO della PALLINA: prendete una pallina e passatevela, spingertela sotto o fategli un buchino per utilizzarla come spruzzino.


Queste sono solo alcune cose ma l’aspetto più importante e farlo insieme ad un genitore o ad
entrambi; ciò permette a tutti di stare insieme in un tempo ricco di relazione tanto importante ai tempi del Coronavirus.

Ricordate che uno sguardo empatico e attento di una mamma o di un papà è 100 volte più forte di un “bravo” detto da un
qualsiasi altro adulto come il maestro.

I loro eroi siete voi genitori!!

Silvio Lusetti, insegnante FIN
  Alice Migliari, Psicomotricista e Pedagogista

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