IO,
NOI, L’ACQUA:
BAGNETTO
e PSICOMOTRICITA’
Spunti
e consigli per giocare e rendere piacevole il bagno per mamma, papà e bambino!
Quali sono i tempi e le routine che possono riempire
di significati e valore questa attesa
a casa di genitori e bambini!?
Oggi insieme ai nostri cari viviamo
momenti che ci appaiono scontati, ripetitivi forse anche faticosi e impegnati
ma, al contrario, se valorizzati possono racchiudere valori affettivi,
relazionali e fondativi per la costruzione dell’identità nel bambino.
Oggi partiamo dal momento del bagnetto!
Routine che genitori e bambini vivono ogni giorno condividendo gesti di cura,
emozioni e vissuti.
L’acqua è la sostanza da
cui tutti noi veniamo. Per nove mesi siamo immersi nel liquido amniotico e
questa memoria corporea fa sì che, anche dopo la nascita, questo elemento possiede
una forza motrice inconscia per il bambino e un ambiente da ritrovare.
L’acqua è un mediatore che aderisce e
avvolge il corpo permette il rilassamento facendo emergere il bisogno affettivo.
Per
tutte queste caratteristiche l’esperienza del bagnetto insieme a mamma e papà
nei primi anni di vita è un momento ricco e importante per lo sviluppo
psicofisico e il benessere del bambino.
Di
seguito si presentano materiali, spazi e buone pratiche per rendere speciale il
bagnetto del vostro bambino!
Cosa Serve:
- vasca da bagno o una bacinella da bucato grossa che permetta al bambino di immergersi;
- bicchieri di plastica dura;
- scolapasta;
- giochi o oggetti che galleggiano: es. paperelle, pesciolini o semplicemente un tubetto di Shampoo vuoto;
- giochi o oggetti che affondino in acqua (es. gioco batman, semplice saponetta);
- ma l’ingrediente più importante è la voglia e la pazienza di accompagnare il bambino/a nei giochi e nelle sperimentazioni in acqua, vivere assieme avventure che possono anche fare paura ma che, grazie alla sicurezza e al divertimento saranno importanti occasioni di crescita. Quindi è fondamentale l’atteggiamento di tranquillità del genitore (evitando il … dai, facciamo veloce che dobbiamo andare a cena ...) e vegliare sulla sicurezza sia fisica, offrendo il proprio sostegno corporeo, sia psicologica, offrendo sempre e comunque il nostro sguardo, la nostra attenzione e presenza. Se dovesse accadere che il piccolo/a scivoli e beva l’acqua sollevatelo/a fategli un gran sorriso e via di nuovo a giocare, mantenete la calma così da potergliela trasmettere. Ricordatevi che le emozioni hanno la caratteristica di saltare da una persona all’altra, dal genitore al bambino e viceversa.
Grazie
a questa disponibilità dell’adulto l’AMBIENTE ACQUA e il MOMENTO DEL BAGNO
acquistano tutti quegli attributi necessari perché possa dirsi un AMBIENTE
EDUCATIVO cioè tranquillità, serenità, gioia, entusiasmo e allegria che costituiscono le fondamenta per qualsiasi
apprendimento.
Come
si può fare:
Dopo aver reso la stanza da bagno
colorata, aver riempito la vasca di acqua calda/tiepida, inserisco dentro di
essa i giochi.
Entrate insieme nella vasca o nella doccia
con una bacinella. I genitori osservano ciò che fa il bambino.
Se inizia da solo a cercare i giochi da
lui preferiti, assecondate la sua attività e partecipate con entusiasmo tramite
sguardi e rispondete alle sue richieste.
Se invece fosse spaventato e quindi restasse
fermo in una zona della vasca saranno mamma o papà a prenderlo per mano e accompagnarlo
in questa avventura proponendogli giochi e piccoli spostamenti facendo sempre
attenzione a mantenere il piacere del bambino.
Cosa
si può fare
1) GIOCO
dei TRAVASI con i bicchiere.
2) CONTATTO
con l’ACQUA sul PROPRIO CORPO: utilizzo il bicchiere per abituare il bambino
alla percezione dell’acqua che scende dietro le spalle fino ad arrivare, piano
piano a piccoli passi (anche in giorni e bagni successivi) a bagnare tutta la
testa.
Se
il mio bimbo si mettesse a piange riconoscete l’emozione, dategli importanza e
consolatelo. Poi fate il medesimo gioco su voi stessi accompagnato da
entusiasmo e divertimento. Mostrerete così al bambino come la stessa “prova” genere
nei suoi riferimenti (eroi) l’effetto opposto. Questa dimostrazione lo
rassicurerà permettendogli di affrontare con i suoi tempi, diversi per ogni
bambino, la sua paura al fianco dei suoi eroi.
3) GIOCO della PIOGGIA. Se il bambino ha mostra sicurezza e divertimento al gioco
precedente si può iniziare ad utilizzare lo scolapasta per simulare una
ipotetica pioggia. Per non essere colpito dall’acqua che scende dallo
scolapasta, in modo spontaneo e quando si sentirà pronto, il piccolo immergerà
la testa in acqua (dipenderà anche molto dall’ abilità dell’accompagnatore e
dalla tranquillità del bambino sull’ immersione del capo) Naturalmente questo è
uno step avanzato. Partiamo dal fatto che il nostro piccolo si getti tramite lo
scolapasta acqua addosso autonomamente in qualsiasi zona del viso/ capo.
4) CACCIA
al TESORO. Questo gioco si può proporre quando il bambino è sicuro
nell’immergersi. Grazie a oggetti e giochi che possono affondare chiederò al
bambino di recuperarli seguendo il suo ordine o l’ordine indicato dalla mamma e
papà o facendo a turno nella scelta.
5) GIOCO
della BARCHETTA nella vasca (o un tubetto di shampoo che galleggi). Insieme si
osserva come è possibile giostrare le spinte e vedere l’effetto dell’acqua.
6) GIOCO
della PALLINA: prendete una pallina e passatevela, spingertela sotto o fategli
un buchino per utilizzarla come spruzzino.
Queste
sono solo alcune cose ma l’aspetto più importante e farlo insieme ad un genitore o ad
entrambi; ciò permette a tutti di
stare insieme in un tempo ricco di relazione
tanto importante ai tempi del Coronavirus.
Ricordate
che uno sguardo empatico e attento di una mamma o di un papà è 100 volte più forte di un “bravo”
detto da un
qualsiasi altro adulto come il maestro.
I
loro eroi siete voi genitori!!
Silvio Lusetti, insegnante FIN
Alice Migliari, Psicomotricista e
Pedagogista
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